Tecniche di gioco oltre il livello Pro
Finalmente è arrivato il venerdì e questo magnifico giuorno porta con se uno dei postini più bellerrimi del mondo terracqueo. Un postino che non suona 2 volte anzi, non te lo dice nemmeno che è passato: Il postino sui videogame arcade.
Come prima uscita abbiamo deciso di parlare di uno degli arcade che ha fatto la storia. Una storia fatta di calci in faccia. Di mosse speciali utilizzate senza alcun ritegno. Di gettoni inseriti a pochi secondi dal Game Over. E da arcade divelti dalla furia agonistica infusa dall'arcade. Una storia di amicizie rovinate che porta il nome di Street Fighter. [...]
Il primo Street Fighter, mica il secondo
Il primo arcade di Street Fighter venne prodotto nel 1987... Ma è lo stesso anno della serie animata delle Tartarughe Ninja?! Coincidenze? Noi di Voyager pensiamo di no.
Il primo cabinato di SF venne chiamato Deluxe, in quanto era diverso dal cabinato che sarebbe stato prodotto successivamente. Questa versione per ragazzini giapponesi con i genitori nobili e pieni di yen, aveva una peculiarità unica nel suo genere: aveva solo 2 pulsanti per l'attacco. Uno ordinava al personaggio di dare un cedro al nemico, mentre l'altro serviva per il calcio in culo. E che sarà mai, direte voi. La cosa unica di quei 2 pulsantoni era che avevano 3 livelli di forza, in base alla pressione apportata dal giocatore. Figata, starete dicendo. Si. Bella figata. Peccato che la Capcom decise di produrre un secondo cabinato con i classici 6 pulsanti, perchè i bimbi giapponesi scassavano ogni 5 minuti i 2 pulsantini.
Premi piano t'avevo detto. Adesso il pulsante del cedro è incastrato e Ryu sembra Kenshiro in modalità Berserk.
E c'è pure da chiederlo? E' l'unico biondo vestito con un kimono rosso che conosci
Purtroppo il primo SF ebbe scarso successo, cosa che non possiamo dire del suo incredibile seguito.
Molto probabilmente questo scarsa popolarità è stata portata avanti dalla sua difficoltà troppo elevata. 3 colpi alla potenza massima e vieni sconfitto. 3 colpi. 3. Perdio. Per non parlare delle mosse speciali.
Prima lo stavo giocando, giusto per ripassarlo un po'. Sono riuscito a sconfiggere i personaggi degli Stati Uniti. Quelli del Japan erano piuttosto scarsini, ma una volta raggiunto l'Inghilterra, quello strunz' di un Birdie bianco mi ha spaccato i denti tipo una decina di volte. Poi ho dovuto abbandonare. La mia scarsa autostima si stava già sgretolando.
Walk like an Egyptian
U'altra caratteristica del gioco, secondo me negativa, è l'impossibilità di poter selezionare un personaggio. Inserisci i crediti. Premi start. Scegli quali avversari sfidare per primi. Iniziano le mazzate. A differenza di tutti gli altri SF, qui non c'è un range di personaggi tra i quali scegliere il proprio lottatore. Si può utilizzare solo il Ryu. Mentre se si decide di sfidare un amico (facciamo il doppio!), il secondo giocatore potrà utilizzare il Ken e nel caso dovesse vincere, avanzerà nel gioco utilizzando il biondo.
A Nachele un bel paio d'occhiali
Gli avversari incontrati sono personaggi che, per la maggior parte, verranno poi utilizzati nei successivi SF. Visti per la maggior parte nella serie di Street Fighter Alpha, un prequel alla trama principale.
La cosa più divertente in questo riciclo è la sorte toccata allo strunz' Birdie. Inizialmente punkabbestia inglese dalla carnagione bianca e piuttosto deforme. Nella serie SF Alpha diventa un punkabbestia uber muscoloso e con origini africane. Spiegazione del suo cambiamento di colorazione: Birdie era malato e la pelle è diventata bianca. Oki. Ci crediamo. Si. Ciao.
Ultima nota curiosa del primo SF è il nome di Ken. L'unico lottatore ad avere il cognome: Ken Master. Tutti gli altri erano troppo poveri per averlo. Poveri. :(
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