lunedì 29 ottobre 2012

Il Post venuto dallo Spazio [Parte I]

Non c'è bisogno di spiegazioni

Se dovessi uscire per strada e chiedere ai passanti: "Se le dico H.P. Qual è la prima cosa che le viene in mente?"
Molto probabilmente alcuni citerebbero la multinazionale che produce materiale informatico.
Altri urlerebbero a squarciagola: HARRY POTTA!!
Ma sicuramente riuscirei a trovare chi risponderebbe: Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn.
Con il postino di oggi, prenderemo in considerazione l'argomento collegato a quella frase che vi aprirà, all'istante, le porte per un ospedale psichiatrico a vostra scelta. Un postino sull'influenza di Howard Phillips Lovecraft nell'universo dei videogame.[...]

Il caro e simpatico Lovecraft nasce nel 1890 ed è considerato uno dei maggiori scrittori di letteratura horror, anche se le sue opere influenzarono radicalmente anche il genere fantascientifico.
La vita dell'Howard non fu rosa e fiori anzi, delle rose vide solo le spine. I suoi racconti e romanzi non ebbero un grande successo. Molto probabilmente la scarsa popolarità, gli editori che si rifiutavano di pubblicare i suoi scritti, critici letterari che distruggevano i suoi lavori e la sua stessa autocritica piuttosto severa, portarono Lovecraft all'idea di abbandonare la vita di scrittore e continuare come revisore e ghostwriter. Purtroppo per lui, i suoi romanzi e racconti divennero famosi in tutto il mondo proprio dopo la sua morte.

Le sue opere più famose sono quelle che si possono collocare nel Ciclo di Cthulhu. Questi racconti e romanzi narrano le vicende di uomini che spinti dalla sete di conoscenza o dall'innegabile curiosità dell'essere umano, si vedono costretti a lottare per la propria vita o per la propria sanità mentale. Perdendo miseramente ogni volta.
Lovecraft, prendendo spunto da incubi e antiche leggende, ha creato un vero e proprio pantheon di divinità galattiche che abitano altre dimensioni e si divertono a prendere per il culo ogni esser umano tanto stupido da credere di poter sopravvivere all'orrore.

Da questa mitologia moderna, molti sviluppatori di videogame hanno attinto a piene mani per poter creare le loro storie. Videogame di genere diverso. Dai GDR alle Avventure Grafiche. Dai FPS ai Survival Horror.
Tutti giochi piuttosto diversi, ma collegati tra di loro con un sottile nastro rosso chiamato Lovecraft.

Il detective ha le cataratte e pensa di essere a Disneyland

Uno dei più famosi videogame con ambientazione Lovecraftiana è Alone in The Dark. Uno dei primi survival horror mai sviluppati. Il primo di una fortunata serie.
Questo Alone in The Dark (1992) da la possibilità al giocatore di scegliere se affrontare l'avventura con il detective privato Edward Carnby o la giovane Emily Hartwood.
Ma cosa avrà mai spinto i nostri 2 malcapitati protagonisti ad avventurarsi nella spettrale e lugubre magione di Derceto? E' tutta colpa dello zio della sopracitata Emily: Jeremy Hartwood.

Ma la Emily come fa ad essere ancora single?

Il proprietario della villa misteriosa viene ritrovato impiccato nella sua soffitta. La polizia archivia il caso come un semplice suicidio, ma la nipote non ci crede e decide di scavare a fondo per trovare la verità sulla morte dello zio. Mentre per quanto riguarda il detective, si trova invischiato in questa tragica storia, perchè un suo cliente l'ha spedito alla ricerca di un pianoforte di valore. Che culo.

Una volta scelto il personaggio con il quale si vuoi affrontare l'avventura, il gioco inizia facendo capire che la villa Derceto non è una normale abitazione, ma è infestata da creature mostruose che cercano in tutti i modi di catturare il protagonista. Ci sono zombie di varie stazze. Dodo dai denti a sciabola. Demoni viola senza volto. Fantasmi appassionati di letteratura contemporanea tipo 50 Sfumature di Grigio. Vermotti giganti.
A differenza di altri survival horror, i nemici in Alone in The Dark non possono essere tutti sconfitti utilizzando le armi, ma si devono mettere in moto le gambe e scappare più veloce possibile.

Edward affronta il Dodo dai denti a sciabola

Proseguendo nella storia, si scoprirà che la villa è stata costruita da un certo Ezechiel Pregzt ed utilizzava le caverne per diabolici rituali di magia nera. Ucciso durante la Guerra Civile, i suoi seguaci rinchiusero la sua anima all'interno di un albero che cresceva nella caverna più remota, in attesa di un nuovo corpo. Il corpo adatto fu trovato, quello di Jeremy Hartwood ma, per sfuggire al proprio destino, decise quindi di impiccarsi.
Una tragica fine, ma che non portò all'annientamento del vero male. Ezechiel stava ancora aspettando nell'albero. Sarà quindi compito del detective, o della nipote, porre fine a questo orrore.

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