lunedì 22 ottobre 2012

RE è morto. Lunga vita a RE. [Parte I]

Quando si dice il culo

Ottobre è stato il mese d'uscita di uno dei giochi di Capcom più attesi. No. Non sto parlando dell'ennesima versione di Street Fighter 4: SUPER STREET FIGHTER 4 TURBO ARCADE EDITION DUCOIONI.
Il 2 ottobre è stato il giorno del ritorno di una delle saghe horror più famose dell'universo videoludico: La saga di Resident Evil o Biohazard, se stiamo a controllare i registri delle nascite in Japan.
Tranquilli, non voglio scrivere nessuna recensione su questo nuovo RE. Anche perchè ho provato solo la demo e il gioco completo costa troppi sacchi di riso.
In questo postino volevo ripercorrere la magica storia di questa saga che ha segnato il mondo di noi hardcore gamer. Costringendoci a dormire con un rotellone nascosto sotto al cuscino. [...]



Avranno calciato il suo Baxter giù da un ponte?

Nell'ormai lontano 1997, ad un piccolo ed ingenuo me del passato viene comprata l'indimenticabile Playstation e il primo gioco che io abbia mai amato ed odiato allo stesso tempo. Parlo di Tomb Raider 2. Fantastico gioco d'avventura. La Lara era una topa poligonale. I livelli erano una vera e propria sfida. Peccato che mi mancasse solo una cosa. Non avevo una dannata memory card. Ogni volta dovevo ricominciare il gioco dall'inizio. Un incubo. Un maledettissimo incubo tecnologico.
Ma ciancio alle bande, non dobbiamo parlare della mia ingenuità, ma di quel Resident Evil che mi fece innamorare perdutamente nello stesso istante che inserii il disco nella cara PSX e partì il video iniziale.
Con il 78% di attori veri!

Non ho mai capito chi fosse il tizio della copertina. Che sia Chris dopo un mini ictus?

Nato nel lontano 1996, Resident Evil prendeva come spunto di partenza un altro videogioco di Capcom distribuito solo in Japan nel 1989: Sweet Home.
Entrambi i giochi hanno dei punti in comune. I protagonisti si devono far strada in una magione abbandonata. Affrontare creature mostruose. Risolvere enigmi utilizzando gli oggetti recuperati durante l'esplorazione della villa. Litigare con un inventario limitato, rimpiangendo gli oggetti lasciati indietro. E infine l'immancabile schermata di caricamento con l'apertura della porta.

Dopotutto Resident Evil doveva esser un remake di questo primo Survival Horror, ma Capcom decise un cambio di rotta. Trasformandolo in uno dei suoi videogiochi di punta. Una cosa simile successe anche con lo sviluppo del primo Resident Evil 4, trasformato nel fotonico Devil May Cry. Tutto grazie ad una decolorazione ai capelli del povero Leon.

I protagonista del primo RE erano i membri dell'unità speciale S.T.A.R.S. (Special Tactics And Rescue Service): Chris Redflied e Jill Valentine. A seconda di chi si voleva interpretare, il giocatore aveva un personaggio diverso di supporto e la difficoltà della partita variava sensibilmente.

Con l'uniforme estiva disegnata da Vegeta

Chris aveva come supporto la Rebecca "Pusher" Chambers. Ed era la modalità difficile. Era più resistente agli attacchi dei nemici. Aveva meno spazio nell'inventario. Non poteva utilizzare il Bazooka. Ed iniziava l'avventura equipaggiato solo di un coltello da combattimento. Spero vivamente che fosse un coltello Miracle Blade seVie tVe peVfetta.

Jill e suoi amati pantaloni ascellari taglia XXXL

Jill era aiutata da Barry "Andropausa" Burton. Scegliendo lei si giocava a difficoltà normale. Aveva più spazio nell'inventario, forse erano i pantaloni bragaloni a fornire gli slot extra. Poteva disintegrare i nemici con il bazooka e, cosa fondamentale, si era ricordata di portarsi la pistola. Non si sa mai. Metti che devo sparare a qualche quaglia.

Ispezionando la magione misteriosa, ci si doveva far strada tra una miriade di nemici. Cercando di risparmiare più proiettili possibili. Le munizioni, a differenza di RE5, non te le tirano dietro ad ogni angolo.
Zombie. Cani infetti. Corvi infetti. Vespe infette. Ragni giganti infetti. Rettiloni geneticamente modificati. Un intero supermercato di creature pronte a fare a pezzi i cioffani agenti speciali. Per non parlare dei boss uber mutanti. Lo squalo mutante che nuota in 50 cm di acqua. Il serpente gigante che parla come Sir Biss. La regina dei ragnoni mutanti, chiamata con una nonchalance disarmante Black Tiger. La Pianta 42 che è il Platano Picchiatore in versione tranquilla. E come ultimo boss: Il Tyrant o chiamato anche Ken Mutante, per via della sua piattezza nelle zone intime.

E ti credo che a uno poi gli girano i... Lasciamo perdere

Proprio come Sweet Home, anche questo RE aveva dei finali multipli, a seconda di come si era affrontato l'avventura. Ci si poteva salvare tutti, con conseguente orgia sull'elicottero. Si poteva salvare solamente il partner e farsi le coccole. O essere gli unici sopravvissuti ed essere felici di non aver le mani ferite.

Questo postino dedicato al primo RE è quindi finito. Non ho svelato nulla della trama principale, per evitare le indesiderate minacce di morte da chi non ci ha ancora giocato e vuole scoprire da solo come mai Albert Wesker è uno strunz'.

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