Una diapositiva da Gioventù Bruciata.
Poco fa deambulando senza meta nel corridoio, mi sono detto: "Andiamo a vedere come procede il supplizio di Carnage."
Ma pochi metri prima di arrivare all'ufficio del simbionte, qualcosa mi placca. Un suono. Un suono che pensavo ormai dimenticato. Un suono che colpisce dritto al cuore. Come un proiettile. Eppure così comune. Così normale. Ma così unico. Il suono metallico di una monetina che viene inserita nella gettoniera di un cabinato. Un cabinato vero. Non quelle oscenità che sputano i ticket. [...]
Sono davanti alla porta. L'ufficio è del nuovo arrivato. Un certo Guybrush Qualcosadifficiledapronunciare. E' arrivato direttamente da un' isola lontana che si trova da qualche parte nei Caraibi. Non ricordo nemmeno di averne mai sentito parlare.
Inizio a bussare con lo stesso autocontrollo di uno zombie, uno zombie davanti ad una stanza piena di ragazze dalla carne tenera e con i vestiti lacerati.
Dall'interno della stanza mi viene dato il permesso di entrare. Varco la soglia e lo vedo. Lo vedo davanti a me. Pochi metri ci dividono. E' proprio come lo ricordavo. Colorato. Luminoso. Ma soprattutto rumoso.
Guybrush mi informa che è un MAMEcab. Non un normale cabinato.
In questo ammasso di legno, plastica, metallo e magia, ci sono più di 1300 rom.
1300 rom? Ho conosciuto vari rom, ma non mi ricordavo fossero così piccoli da poter stare in così poco spazio. Magari tutti in piedi ne occupano meno?
Ti piacciono i coni?
Per rom intende l'archivio contenente i dati di un gioco per vecchie console e/o arcade.
Lo sapevo, eh. Ovviamente stavo scherzando. Ovviamente. Questo nuovo arrivato deve ancora prendere dimestichezza con il mio sense of humour che rasenta l'Arayashiki.
Se qualcuno ci ha creduto, possiamo procedere senza esitazioni.
Il gentile Guybrush mi porge una monetina da 500 lire. Quanti ricordi inzuppati in un piccolo pezzo di metallo.
Ogni domenica facevo fuori tutta la paghetta per giocare ai vari videogame all'oratorio oppure, quando si era dei veri trasgressivi dentro, la paghetta la si spendeva nel baretto del paese, dove c'erano i giochi elettronici migliori: Metal Slug. Alien vs Predator. Sunset Riders. Blazing Star. Final Fight. Violent Storm. Mortal Kombat.
Ma anche all'oratorio, alcune volte, il tecnico consegnava dei giochi stupendi. Non i soliti cloni abortiti di Street Fighter 2. O quel maledetto Tetris. E per non parlare di Puzzle Bubble. Noi pargoli volevamo la viulenza. Volevamo demolire a suon di cartoni sui denti i boss di fine livello.
Quando arrivò Vendetta in oratorio nessuno credeva a quello che stava giocando. Classica storia alla Double Dragon. Amici alla riscossa per salvare la bella figliuola che sembrava piuttosto promiscua, rapita dai cattivoni. Ma quello che colpiva di più erano le armi da poter raccogliere ed utilizzare contro i villani di turno. Mazze chiodate. Bottiglie rotte. Molotov. Bidoni. Fucili. Coltelli. Sacchi di cemento. Catene dei motorini. Spranghe di ferro. Si potevano colpire i nemici agonizzanti a terra. Buttarli giù da un camion in corso o farli precipitare da un ponte. In poche parole: un videogame programmato da Satana in persona.
E pure quel maledetto Vendetta era stipato assieme agli altri rom, in quell'armadietto magico. 1300. OMG.
Asciugandomi gli occhi, ho proposto al signor Guybrush di gestire dei post sui videogame arcade. Magara con qualche screen. Qualche battutina simpatica. Giusto per avere la scusa ufficiale di giocare un po' più del solito. Tipo 8 ore in più. Ma lo si fa per voi. Ovvio.
Nessun commento:
Posta un commento