martedì 22 gennaio 2013

Reportage della Bizzarra trasferta di ieri

Kars farà da damigella

L'assenza totale dal blog di ieri è dovuta ad un fatto piuttosto particolare che ha permesso la realizzazione del seguente postino. Non voglio anticipare nulla, ma penso che l'immagine di copertina farà capire che andremo a toccare, per l'ennesima volta e non in quel senso da pinerolo in cam, l'argomento Le Bizzarre Avventure di JoJo. [...]


Ieri, lunedì 21 gennaio 2013, la redazione al gran completo è partita alla volta di Milano. La sveglia è stata abbastanza traumatica, in quando se n'è occupato il Carnage telefonando personalmente ad ogni collega. Alle 06.00! Il programma era di trovarsi per le 08.30, per avere così tutto il tempo per prendere il treno delle 09.15. Perchè ci hai svegliato due ore e mezzo prima?! Perchè?! Ed ha avuto pure il coraggio di dire: Così hai tutto il tempo per prepararti e non arrivi in ritardo. In 210 minuti mi preparo almeno 15 volte.

Nonostante la sveglia in stile villaggio rurale del 1700, sono arrivato in ritardo. Un ritardo che ho tramandato pure al blogghino. Un ritardo che ormai è il mio segno distintivo. Se non arrivo in ritardo, c'è qualcosa che non va, oppure mi hanno detto un orario diverso. Ma ormai questo tranello del diavolo non funziona più. E' un po' come per i Cavalieri dello Zodiaco. Non puoi usare la stessa tecnica per due volte su un Cavaliere. Sono diventato immune agli orari farlocchi, mi pizzica il naso quando qualcuno non dice l'orario esatto. Mi sento molto Elongated Man.

Con i consueti 15 minuti di ritardo, non un secondo di più e non un secondo di meno, sono arrivato alla stazione. Si. Anche la redazione di Ogre Street Radio si muove con i fantasticherrimi treni itaGliani. La prossima volta che salirete sul vostro odiato treno sgangherato, senza riscaldamento in inverno e senza aria condizionata in estate, ricordate che quell'ometto brutto, ciccione e pure un po' puzzolente potrebbe essere un nostro redattore, mentre se ne torna a casa. Quindi siate gentili con lui. Offritegli una salviettina igienizzante al profumo di lavanda. Così la sera avrà qualcosa con la quale lavarsi le ascelle pezzate, aiutando anche i suoi colleghi. Indossare la maschera antigas con la scusa che potrebbe esserci una fuga di sostanze tossiche dall'appartamento della signora Corelli, inizia ad insospettirlo un po'. Aiutateci.

Una volta sul secondo mezzo di trasporto preferito dal Guybrush... No. Non un veliero. Il treno. Gli piace il treno. Perchè? Non lo so perchè. Comunque siamo saliti sul bellerrimo treno della Trenord. Grazie a Ganesha, abbiamo trovato tutti un posto a sedere. Alla fine del viaggio non ero così felice. Davanti a me c'era un elegante uomo d'affari di una presunta nazionalità indiana. Indiana che proviene dall'India, non un nativo americano. Il che sarebbe stato molto meglio. Magari ci offriva una tirata con il suo calumet caricato di erba pipa e non l'ascolto di musica senza un genere definito, che potrebbe essere catalogata come figlia illegittima di Justin Bieber e i Panjabi MC. Per evitare di far sanguinare troppo le orecchie, ho cercato di rubare il cellulare al  mio simpatico e socievole compagno di viaggio. Senza successo. Maledetta incredibile agilità indiana.

Sopravvissuti al traumatico viaggio che è durato tipo quattro anni più del normale, ringraziando l'amico di cui parlavamo poco fa, abbiamo raggiunto la metropolitana. Il nostro obiettivo primario era raggiungere via Montenapoleone. Essendo un po' spaesati da tutte quelle linee colorate, non sapevamo cosa fare. Allora, il nostro simbionte preferito ha deciso di prendere in mano la situazione. Come un branco di simpatici Lemmings seguivamo il Carnage. Non curanti del nostro imminente futuro. Avevamo piena fiducia in lui? No. Ovviamente no. Ma non avevamo altra scelta. Cioè, un'altra scelta ce l'avevamo: non seguire Carnage e andare a pinerolo prendendo la linea non scelta da lui. Ma volevamo dargli una chance, o scians come scrisse una volta il Pinguino.

La decisione di fare il cosplay di un branco di Lemmings cerebrolesi non fu un'ottima idea. Soprattutto perchè il Carnage, quando giocava a Lemmings, si divertiva far morire quei poveri animaletti antropomorfi, dalle mani come le Tartarughe Ninja e vestiti come la signora Rottenmeir. Dopo circa 30 minuti di metropolitana, abbiamo iniziato ad avere qualche dubbio. Tranquilli. Ancora due fermate e siamo arrivati. Mancavano due fermate circa otto fermate fa. Dopo aver cambiato linea e aspettato altri 20 minuti, la redazione ha deciso di ammutinarsi. Armati di forconi e torce abbiamo inseguito il colpevole del nostro ormai vagabondaggio sotterraneo, fino a quando un addetto alla sicurezza ci ha bloccati dicendo che non si deve correre quando si ha in mano un forcone arrugginito e tanto meno con un torcia ardente. Approfittando della tregua, ci siamo fatti indicare il percorso per raggiungere via Montenapoleone. Il linciaggio del Carnage è posticipato ad una data da stabilirsi.

L'interminabile labirinto chiamato metropolitana era finalmente finito e avevamo raggiunto il luogo tanto agognato. Eravamo finalmente arrivati al negozio di Gucci. No. Non volevamo lasciare un rene o due per poter comprare un paio di calzini. Avevamo affrontato quel tragico viaggio per un motivo solo: la vetrina di Gucci è allestita in collaborazione con il maestro Hirohiko Araki. Il babbo dei JoJo ha utilizzato tre personaggi come modelli per alcuni abiti. Di seguito qualche foto fatta alla vetrina, prima di venir allontanati dal potere Stand di una bellissima commessa.

Bruno Buccerati con le sue dita polipose e la Jolyne Kujo

Di nuovo la Jolyne Kujo, ma stavolta in compagnia di Leone Abbacchio 

Jolyne mentre cavalca, in modo bizzarro, un unicorno. E Bruno che usa un iPad dorato 

Una Jolyne elegantissima, sempre a bordo di un unicorno

Un po' di Japan da Gucci

Per festeggiare il completamente della bizzarra missione, la redazione ha poi raggiunto il Burger King più vicino, dove ha divorato alcuni degli hamburger più buoni ed enormi mai provati. Naturalmente non fanno testo quelli acquistati ogni giorni a New York, dato che il formato medio equivale al nostro jumbo.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...